Esattamente 40 anni fa veniva ucciso a Milano l’avvocato Giorgio Ambrosoli, nell’immaginario collettivo nazionale diventato poi per tutti l’ “eroe borghese”. L’Ordine degli Avvocati di Milano, assieme al Comune e alla Corte d’Appello, ne ha voluto commemorare la scomparsa, celebrare l’insegnamento e ricordare i valori con l’evento “11 LUGLIO 2019: GIORGIO AMBROSOLI, 40° ANNIVERSARIO 1979-2019. L’ATTUALITÀ’ DELL’ESEMPIO”
Una memoria dunque che come tutti i relatori hanno rimarcato durante la commemorazione deve tradursi in esempio da mettere in pratica, deve sostanziarsi in patrimonio collettivo del paese dal quale attingere ogni qual volta ci sia da scegliere tra la via larga del compromesso e della convenienza privata e quella stretta dell’etica e della responsabilità verso la cosa pubblica. Giorgio Ambrosoli ha incarnato nella sua vita e rappresenta oggi con il sacrificio della stessa proprio la capacità di dire no, come scrisse il Professor Vitale in un articolo apparso sul “Giornale Nuovo” pochi giorni dopo il delitto, di dire no “a un certo modo di fare finanza, a un certo modo di far politica, a un certo modo di fare economia, di cui l’assassinio di Ambrosoli rappresenta il culmine”.